mercoledì 19 febbraio 2014

I pianeti visti da vicino: Saturno



Il pianeta Saturno


 


Saturno si abbina all’idea della vecchiaia, quindi lo si immagina un po’ gobbo, magrolino, che si muove lentamente… Forse in questi pochi aggettivi abbiamo già delle premesse per definire a cosa fa riferimento nel nostro tema: il rapporto che abbiamo con i vecchi, con la nostra stessa vecchiaia, e con tutto ciò che consideriamo vecchio nella nostra vita.


Nel tempo l’idea della vecchiaia si è molto trasformata. Quando l’astrologia ha cominciato il suo lungo cammino a fianco dello sviluppo dell’umanità, si era già vecchi a 40 anni, per cui “esperienza e saggezza” erano il binomio che si avvicinava di più a questa fase della vita. Ai giorni nostri la vecchiaia è lunghissima e, purtroppo, quasi mai accompagnata dalla saggezza, per cui dovremo fare uno sforzo immaginativo per comprendere a cosa fa riferimento questo pianeta e perché non è così nocivo come sembra. Soprattutto la battaglia odierna si concentra contro la lentezza e a favore del bello a tutti i costi, per cui a nessuno piace questo pianeta che invece è ricchissimo di significati.


 


Prima cosa il fisico: diventando vecchi la prima cosa che ci fa soffrire fisicamente sono le ossa e la seconda i denti. Saturno è proprio legato a queste parti del nostro corpo, quindi il mal di schiena, le ginocchia fragili, i problemi ai denti, sono sotto la sua responsabilità. Ma anche il contrario: i denti forti e sani sono un suo dono, le ginocchia in grado di sostenere salti e pedalate sono da lui sostenute e così via.


Poi da vecchi si diventa sordi. Anche l’udito fa parte della sua sfera di interesse per cui si ha un buon udito se Saturno si trova in una buona posizione, per esempio in Ariete, che è la testa, mentre si ha un cattivo udito se Saturno si trova in un segno che non gli è familiare.


La milza e la ritenzione di liquidi. Da vecchi ci si dimentica di bere e la prima a soffrire è la milza che necessita di liquidi per snodare gli zuccheri, e le vene o le vie linfatiche funzionano meno bene a causa del prolasso delle pareti.


Ora: per sapere se questi mali ci assaliranno o no, è meglio guardare in che posizione abbiamo il nostro Saturno perché se da un lato è la causa di questi malanni, dall’altro è anche lui che ci protegge dall’averli.


 


Indica il rapporto che abbiamo con gli anziani, ma anche con i maestri, con gli insegnamenti in generale e con le abitudini. Infatti è proprio degli anziani trovare coraggio e sicurezza nel coltivare delle abitudini. Se siamo tipi in continua ricerca di cambiamento o se siamo persone che ripetono gli stessi gesti meccanicamente, questo dipende dalla posizione di Saturno.


 


Poiché si muove lentamente i suoi insegnamenti sono abbastanza lunghi nel tempo. Non eccessivamente: Saturno rimane in una casa per circa tre anni, facendo avanti e indietro, per cui riprende le lezioni e ripete le cose diverse volte per assicurarsi, da bravo maestro, che le abbiamo assimilate. Poi passa all’argomento successivo.


Se per esempio abbiamo avuto la presenza di Saturno nella nostra ottava casa per tre o quattro anni, in quel periodo avremo dovuto affrontare lezioni pesanti nel campo dei genitori, della sessualità, dei soldi e delle eredità. Quando Saturno si sposta in nona casa ci toccherà nei viaggi e nelle filosofie. Cosa significa? Che se non abbiamo viaggiato perché avevamo genitori anziani da accudire ora probabilmente dovremo affrontare spostamenti, a volte forzati a volte anche di piacere, che ci portano ad occuparci di un’eredità che ci hanno lasciato lontano da dove abitiamo, o dobbiamo andare a trovare dei parenti di cui prima si occupavano loro. Se non abbiamo guadagnato denaro perché non avevamo più molto lavoro, ora ci dovremo muovere per fare affari lontano, oppure se prima viaggiavamo molto per guadagnare tanto, ora non viaggiamo più e lavoriamo vicino a casa, e così via. Saturno ribalta le situazioni perché ci apre all’accettazione di nuovi talenti e, per fare posto al nuovo, si sa, bisogna lasciare andare il vecchio, accompagnare alla morte una parte di noi stessi…


 

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